AGGIORNAMENTO / Alpinisti bloccati: soccorritori a rischio. Si spera nell’Artva

Da ieri alle 15 in due sono nel Vallone dell’Inferno, di ritorno dal Corno Grande. Il punto accumula tanta neve con piccole valanghe ed è in atto una bufera: raggiungere la zona è al momento impossibile. Il sistema elettronico di ricerca persone è obbligatorio per chi va in montagna: è l’unico modo per trovarli

L’AQUILA – E’ un soccorso complesso e drammatico quello in atto da ieri pomeriggio alle 15 sul versante sud/est del Gran Sasso, per due escursionisti bloccati nel Vallone dell’Inferno, a circa 2.700 metri di quota, dopo aver perso l’orientamento nella discesa dal Corno Grande. Dopo essere rimasti fermi per tutta la serata di ieri, a Campo Imperatore, a causa delle proibitive condizioni meteo – con forte vento e neve a bufera – le squadre di soccorso del Corpo nazionale alpino e speleo (Cnsas), della Guardia di Finanza, Arma dei carabinieri e Polizia di Stato, per un totale di 31 tecnici, hanno atteso questa mattina nella speranza di una finestra metereologica per poter operare.

I due alpinisti sono scivolati nel vallone e uno dei due risulterebbe ferito. La notte trascorsa in quella posizione, a temperature proibitive, ne hanno fiaccato la resistenza e nulla si sa al momento delle loro condizioni. Alle 6:30 una squadra del Soccorso Alpino, rimasta in quota per tutta la notte in pronta partenza in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo, è partita alla volta del Rifugio Duca degli Abruzzi per poi tentare un nuovo avvicinamento verso i due alpinisti. Le condizioni a Campo Imperatore sono leggermente migliorate ma il forte vento e gli importanti accumuli nevosi creati da quest’ultimo in quota rendono la progressione complessa.

Altre squadre stanno raggiungendo Campo Imperatore, dopo esser state in pre-allerta per tutta la notte a Fonte Cerreto. Si spera anche nella possibilità di far alzare in volo l’elicottero, cosa che ieri è stata impossibile.

AGGIORNAMENTO ORE 11
Le squadra incontrano grande difficoltà perchè la zona dove i due sono localizzati al momento è irraggiungibile: si trova al fondo di una serie di canali (alcuni di forte pendenza) dove ‘scaricano’ consistenti quantità di neve attraverso piccole valanghe. I soccorritori sono alle prese con bufere di neve e accumuli importanti. Si spera che gli alpinisti siano dotati di Artva, il sistema elettronico che si indossa (obbligatoriamente per legge) quando ci si reca in montagna. E’ l’unico modo, grazie al segnale radio a corto raggio che diffonde, di individuare una persona sotto la neve. E’ purtroppo chiaro che più il tempo passa e minori diventano le speranze di risolvere positivamente il soccorso, anche perchè gli equipaggiamenti dei due alpinisti non sono in grado di proteggerli a lungo dalle bassissime temperatura di quella quota.

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